venerdì 15 febbraio 2013

Anita e Fuser

La storia di Anita e Fuser, il nostro cane dall'animo selvaggio e libero, inizia quando ancora Anita era nella pancia. Fuser intuì subito che qualcosa stava cambiando nel mio corpo; ogni mattina mi annusava curioso. Quando la pancia si fece evidente, Fuser diventò la mia guardia del corpo.






Durante una vacanza in campeggio, ormai all'ottavo mese, avevo bisogno di andare in bagno almeno due volte per notte; ogni volta uscivo dalla roulotte e Fuser si alzava dalla sua cesta per accompagnarmi fino ai bagni: camminava attento ad ogni rumore un metro e mezzo avanti a me e mi aspettava paziente fuori della porta.
Una volta partorito, appena tornati dall'ospedale, abbiamo lasciato che Fuser annusasse Anita; dopo averlo fatto ha annusato me, per l'ultima volta..



Col tempo Anita ha iniziato a muoversi per casa, sempre più interessata a quel cagnolino che faceva il sostenuto, ma che ogni tanto le dava una leccatina sul naso.







Con la sua capacità di movimento è cresciuta anche la voglia di condividere con Fuser giochi e spazi con gran gioia di lui...


 
 
 
 
 
Ogni tanto bisogna salvare Fuser dall'entusiasmo di Anita, ogni tanto quando piange Anita Fuser si mette ad ululare..
ma è davvero bello pensare alla strada che faranno insieme..

mercoledì 13 febbraio 2013

sassi di mare, piatti e rotondi con la riga bianca;
sassi di fiume, dalle mille sfumature di grigio;
ciotoli di vetro e piastrelle pazientemente levigati dall'acqua.
 
Non mi stancherei mai di stare chinata a cercare quelli più adatti ad un lavoro..
Qualche anno fa, i primi di marzo, scendemmo in liguria per un paio di giorni.
Il tempo era dei paggiori: acqua il primo giorno e neve e vento il secondo, ma trascinai comunque Lorenzo, mio marito, sulla spiaggia in cerca di sassi.
Riparato da un umile ombrellino portatile, che si piegava per il vento, Lore rimase in silenziosa osservazione, covando chissà quali pensieri di vendetta, che mai mi confidò.
Tornai a casa soddisfatta, nonostante la laringite che mi accompagnò per qualche settimana.. che fosse la vendetta di Lorenzo.. ogni tanto mi pareva di cogliere nel suo sguardo un moto di soddisfazione..



 
 





 

domenica 10 febbraio 2013

Mi stupiva come mia nonna riuscisse a lavorare a maglia con gli occhi chiusi;
lo faceva sempre: come prendeva in mano i ferri, gli occhi le si chiudevano.
Scopri che da giovane mia nonna, durante la notte,
produceva vestiti per i suoi numerosi figli;
li faceva intrecciando la lana, con gli occhi ormai chiusi
 dalla fatica della lunga giornata.



Credo che quella piccola grande donna, insieme alla lana, abbia saputo tessere la vita
tenendo insieme gioie e dolori, desideri e realtà,
chiudendo gli occhi di fronte a ciò che non era importante.









giovedì 7 febbraio 2013


si dice che la gravidanza è caratterizzata da "voglie" insolite di cibo..
le mie voglie, invece, sono di luoghi
e oggi ho voglia di mare
del mare d'inverno,
delle passeggiate nei carruggi
mentre si mangia la focaccia al formaggio,
delle camminate sulla spiaggia, in cerca di tesori,
di leggere un libro mentre il mare respira e i gabbiani ti camminano intorno
 
e allora non mi resta che consolarmi con le foto dei mari d'inverno
scattate negli anni scorsi
e ascoltare "creuza de ma" di De Andrè
 
 
 





noli









camogli



varigotti



        rimini




corsica






comacchio

martedì 5 febbraio 2013

il piccolo principe

un libro che parla a grandi e piccoli; che svela ai piccoli cose grandi e ai grandi le piccole cose.



 piccolo principe lana cardata



 pianeta del piccolo principe (cartapesta, legno, lana cardata)





venerdì 1 febbraio 2013

le piccole virtù




dal libro di Natalia Ginzburg "Le piccole virtù".

Ai figli penso si debbano insegnare non le piccole virtù, ma le grandi..

Non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo;


non l'astuzia, ma la schiettezza e l'amore alla verità;
non la diplomazia, ma l'amore al prossimo e l'abnegazione;
 
 




non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e sapere.

Trascuriamo d'insegnare le grandi virtù, e tuttavia le amiamo, e vorremmo che i nostri figli le avessero, ma nutriamo fiducia che scaturiscano spontaneamente nel loro animo
...
le grandi virtù debbono essere la prima sostanza del nostro rapporto coi figli
...
i nostri figli, noi siamo là per consolarli, se un insuccesso li ha addolorati; siamo là per fargli coraggio, se un insuccesso li ha mortificati. siamo là anche per fargli abbassare la cresta, se un successo li ha insuperbiti.

 
 


siamo là per ridurre la scuola nei suoi umili e angusti confini; nulla che possa ipotecare il futuro; una semplice offerta di strumenti, fra i quali forse è possibile sceglierne uno di cui giovarsi domani.
























quello che deve starci a cuore è che nei nostri figli non venga mi meno l'amore alla vita
...
il rapporto che intercorre tra noi e i  nostri figli dev'essere uno scambio vivo di pensieri e sentimenti


 



e tuttavia deve comprendere anche profonde zone di silenzio.
La loro ricerca d'amici, la loro vita amorosa,la loro ricerca di una vocazione è necessario che siano cinte di silenzio e d'ombra
...



noi siamo per loro un semplice punto di partenza, un trampolino da cui spiccare il salto 
...